Published on Settembre 17th, 2015 | by Il Birrafondaio
0Arriva la “Coccinella della birra”che segnala quelle naturalmente senza glutine
Per gli appassionati di birra che hanno problemi con il glutine è in arrivo una coccinella che può cambiare il modo di approcciarsi alla propria bevanda preferita. Stiamo parlando del progetto “LadyBug Beer” che l’associazione Nonsologlutine ha presentato la scorsa settimana nel corso di Fermentazioni, a Roma.
Abbiamo chiesto al presidente Alfonso Del Forno di spiegarci di cosa si tratta.
“Quando abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto ci siamo posti un obiettivo: dare l’opportunità ai consumatori di poter cominciare a guardare a tutte le birre che sono sul mercato sulla base del loro contenuto di glutine. Si tratta di uno strumento che consente di scegliere in maniera consapevole, a prescindere dal fatto che la scelta sia orientata da una necessità, come avviene per i celiaci, o meno”.
Da qui l’idea di creare una piccola etichetta composta da una coccinella, e da un Qr-code: ” Se la coccinella è verde significa che la birra è priva di glutine (quantità inferiore a 20 ppm) – spiega Del Forno -, se invece è viola è a basso contenuto di glutine (tra 20 e 100 ppm). Non ci siamo però limitati a fornire questa indicazione: leggendo il Qr-code inserito nell’etichetta con il proprio smartphone, infatti, è possibile accedere ad un sito dedicato a questo progetto in cui sono presenti tutte le informazioni relative a quel lotto di prodotto. Possiamo quindi scaricare il certificato di analisi delle birre, una scheda con tutte le caratteristiche, dalla gradazione alcolica ai possibili abbinamenti, ed i dati del birrificio che le produce.
Si tratta naturalmente di un primo passo, che va già molto aldilà della semplice indicazione del contenuto di glutine, ma a questo potremo in futuro affiancare altri servizi”.
Siamo dunque di fronte ad una vera e propria carta d’identità non solo di una birra ma del singolo lotto. “Questo ci consente di avere la massima tracciabilità non solo nella catena di produzione ma anche in quella del consumo e può essere uno strumento utile al consumatore, al produttore ma anche per il publican. Quest’ultimo, che magari non vuole inserire nella gamma di prodotti in vendita birre trattate appositamente per ridurre il contenuto di glutine, potrà scoprire di avere già a disposizione nella sua selezioni birre che ne sono naturalmente prive”.
Quali sono ora i prossimi passi? Quando troveremo le coccinelle della birra sulle nostre bottiglie?
“La prima fase di test è stata avviata da alcuni birrifici, che stanno provando questo sistema sulle loro birre, ma il primo step sarà a fine anno quando avremo la seconda edizione del premio Italian Low Gluten Beer Award. Tutti i birrifici che parteciperanno avranno con l’iscrizione la possibilità di utilizzare questa speciale etichetta sui lotti che ci invieranno. Siamo comunque già in contatto con molti produttori che vogliono far conoscere tutte le caratteristiche delle loro birre”.
D’ora in poi, dunque, quando comprate una birra, controllate se ha la coccinella della birra, potreste scoprire molte informazioni interessanti.