Approfondimenti

Published on Aprile 13th, 2016 | by Il Birrafondaio

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L’altra metà del cielo: Serena Gori

Curiosa, intraprendente e spiritosa: ecco Serena Gori, una donna della birra che vive a metà tra la Toscana, la sua terra d’origine, e l’Emilia.
Esperta di comunicazione e organizzazione di eventi, è un’appassionata della bevanda di Gambrinus, tanto da voler entrare a far parte dell’Associazione Le Donne della Birra.

Quale il tuo rapporto con la birra? Quando è iniziato e come?
La prima pinta di birra l’ho bevuta durante il mio soggiorno di 4 mesi a Dublino nel 1993. Il pub era il Brazen Head e la birra era la Guinness accompagnata da salsicce mignon cotte sulla brace. Sarà stata l’atmosfera o il fatto che con quella serata iniziava una nuova avventura, ma il sapore di quella pinta lo ricordo ancora. Da lì, la birra è diventata per me una bevanda da scoprire abbinata a diversi piatti e in diverse situazioni e stagioni.

Cosa ti piace di più di questa bevanda?
Quello della birra è un mondo che mi affascina e, rispetto a quello del vino o di altre bevande, mi assomiglia di più. È versatile e ancora in fase di crescita, con una grande potenzialità. Inoltre, parlando con persone esperte di alimentazione, ho scoperto che il consumo di birra porta a benefici interessanti, soprattutto per la donna. Altra cosa che mi piace è il fatto di poter sperimentare  tante tipologie diverse grazie al costo unitario decisamente contenuto.

La utilizzi anche per cucinare ed eventualmente come?
Come cuoca non sono molto brava, ma posso dire che quando la ricetta richiede l’uso del vino, lo sostituisco con la birra. La uso soprattutto per il risotto e quando faccio arrosti, ma il vero utilizzo è come aperitivo, oltre che come bevanda al tavolo.

Ci puoi dare il tuo parere sul rapporto delle donne con questa bevanda e le differenze col mondo maschile?
Grazie anche agli aiuti per l’imprenditoria femminile, oggi si assiste all’ingresso di donne che apportano novità a tutto il settore. Per natura la donna è curiosa e ama sperimentare e la birra permette tutto questo.

Come hai conosciuto l’Associazione Le Donne della Birra e quali le sue attività che più apprezzi?
Conosco Elvira Ackermann (la presidente – n.d.r.) da qualche anno. Ci siamo conosciute a un contest di ricette senza glutine che avevo organizzato e al quale lei ha partecipato classificandosi seconda con il suo risotto alla birra e mortadella genovese. Sono venuta a sapere dell’Associazione a Rimini durante il Gluten Free Expo e allora ho subito chiesto a Elvira se potevo diventare socia. Gli obiettivi de Le Donne della Birra sono veramente interessanti e li condivido.
Mi piacciono le iniziative di formazione e gli eventi, che possono aiutare a far conoscere questo mondo, ma anche a dare qualche suggerimento agli operatori del settore.
L’Associazione dovrebbe diventare un punto di riferimento e un supporto per aiutare lo sviluppo del mercato. Da promuovere sicuramente la realizzazione di carte della birra, ma anche una collaborazione con gli chef per dare ai clienti indicazioni sugli abbinamenti giusti. Insomma, un gran bel lavoro quello che si prefigge di fare l’Associazione e io spero di poter dare il mio aiuto.

Per finire, quale la tua birra preferita?
Le Weiss sono le mie preferite, anche se mi piace sperimentare. Ma devo dire sinceramente che non rifiuto mai una pinta di Guinness o Murphy che sono state le mie prime birre.

 

 

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