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Published on Febbraio 22nd, 2015 | by Il Birrafondaio

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Beer Attraction, Unionbirrai: una proposta di legge per aiutare la crescita dei microbirrifici

Una pressione fiscale ridotta e modulata sulla base delle dimensioni, la ridefinizione delle caratteristiche normative dei microbirrifici, lo snellimento di pratiche burocratiche e la modifica del sistema di accertamento dei volumi di produzione, spostandolo nella fase finale, per evitare che le piccole imprese, con lavorazione artigianale, siano costrette a pagare le accise prima e per importi più alti rispetto ai volumi reali di birra imessa sul mercato. Sono gli elementi chiave dela proposta di legge avanzata da Cna e UnionBirrai ed illustrata oggi nel corso del convegno “Accise: Yes we change” che si è tenuto a Beer Attraction, l’evento dedicato al mondo della birra artigianale in corso alla Fiera di Rimini. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere i microbirrifici italiani in condizioni di poter crescere e di confrontarsi alla pari anche sui mercati internazionali.

All’incontro hanno preso parte Simone Monetti, direttore operativo di Unionbirrai, Marco Di Maio (Pd – Commissione Finanze), Marco Donati (Pd – commissione Attività produttive) e Chiara Gagnarli (M5S – Commissione Agricoltura) e Claudio Carpentieri (responsabile Ufficio fiscale Cna).

Quello della pressione fiscale è un tema chiave per l’intero settore, come vi abbiamo più volte raccontato, e mette in luce una profonda dfferenza tra lo scenario che si trovano ad affrontare i piccoli produttori italiani rispetto ai loro concorrenti europei.

Da una parte, infatti, c’è la situazione italiana, in cui non ci sono distinzioni tra piccoli e grandi produttori e la pressione fiscale è aumentata rapidamente e in maniera molto consistente negli ultimi due anni; dall’altra invece c’è lo scenario europeo, in cui 20 Paesi su 28 hanno introddotto norme che favoriscono i più piccoli, riducendo il peso delle tasse su chi produce, con alcune differenze tra Paese e Paese, meno di duecentomila ettolitri all’anno.

La proposta di UnionBirrai e Cna, come ha illustrato Claudio Carpentieri (responsabile Ufficio fiscale Cna), prevede una modulazione delle accise sulla base dei volumi produttivi con uno “sconto” che arriva fino al 50% per chi produce meno di cinquemila ettolitri all’anno per scendere gradualmente fino al 10% per chi si ferme sotto i 40 mila ettolitri.

Un altro elemento rilevante è quello relativo ai controlli e agli accertamenti: la proposta prevede un registro unico per stabilire i quantitiativi di birra prodotta, eliminata, ceduta o immessa sul mercato attraverso la vendita diretta. E il riferimento qui è sia alla necessità di spostare “a valle” la contabilizzazione della produzione invece che sul mosto, sia alla mancanza di uniformità dei controlli da parte delle Agenzie delle Dogane sul terriorio.

Nel suo intervento Chiara Gagnarli ha sottolineato come l’impegno da parte del Movimento 5 Stelle su questo tema, e in particolare sulla questione accise, sia stato costante, attraverso tutti gli strumenti di cui dispone l’opposizione parlamentare, ma allo stesso tempo ha ricordato come da parte del governo non ci sia stato nessun passo indietro.

“Essendo in Commissione agricoltura – ha spiegato – questo tema è arrivato alla nostra attenzione soltanto relativamente alla richiesta di un parere sul decreto 104 del 2013, in cui era inserito l’aumento delle accise: in maniera unanime avevamo proposto di compensare l’aumento con un innalzamento della pressione sulle bevande di fantasia, ma come accaduto con le nostre altre proposte su questo tema non abbiamo avuto nessun tipo di apertura da parte del Governo. Abbiamo presentato risoluzioni in Commissione Finanze e ordini del giorno alla Camera e al Senato: le nostre inziative sono state calendarizzate e discusse ma tutto si è risolto come un nulla di fatto”.

“Speriamo che la calendarizzazione di questa proposta – ha aggiunto – possa essere rapida. Noi siamo pronti a portare in Parlamento le istanze del settore, lavorando insieme su una proposta unica che possa dare delle risposte adeguate al settore”.

Chiamati in causa, i due esponenti della maggioranza presenti all’incontro hanno garantito il proprio impegno in questo senso, ma hanno anche messo le mani avanti: “L’augurio – ha spiegato Donati – è quello che riparta la crescita e che quindi sia possibile trovare risorse per grandi e piccole risposte alle istanze del settore. La proposta di legge è un atto politico, poi però ci sono provvedimenti che si susseguono durante l’anno legate al tema fiscale sui quali si può cercare di intervenire per modificare le regole che valgono per il settore”. “Gli anni della decrescita – ha aggiunto – sono i più difficili in cui reperire le risorse, ma se il 2015 si chiudesse con risultati economici positivi per il Paese, con la collaborazione con Uninbirrai, Cna e con le forze di opposizione speriamo di trovare le condizioni per poter intervenire”.

Concetti ribaditi anche da Marco Di Maio: “Riconosco il valore di questo settore che offre numeri significativi in termini di crescita e di poteziale di crescita e sono cosciente che misure analoghe a quelle proposte in altri Paesi hanno generato un rimbalzo molto positivo”. Allo stesso tempo il parlamentare Pd però evidenzai la difficoltà di garantire un impegno reale del governo: “La proposta potrebbe essere inserita in provvedimenti legislativi magari di più ampio respiro in ambito fiscale, ma non garantiamo tempi certi. Offriamo però un impegno al dialogo e al confronto costante su questo tema”.

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