Birrocrazia

Published on Luglio 20th, 2016 | by Il Birrafondaio

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Birrocrazia – Norme per l’apertura di un birrificio

L’Avv. Michele Morriello si occupa di assistenza e consulenza in materia di diritto agroalimentare collaborando con aziende leader del settore, medio-piccole imprese e consorzi di tutela.  Attenzione particolare è rivolta alle filiere della birra e del vino concentrandosi sull’aggiornamento costante delle specifiche normative con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per le  aziende dalla fase della produzione fino a quella di commercializzazione dei prodotti.

“Quali sono i requisiti richiesti per l’apertura di un birrificio dal punto di vista delle autorizzazioni e delle norme sanitarie?”

Il quesito proposto riveste una notevole importanza in considerazione delle difficoltà e degli oneri connessi a un corretto avvio dell’attività quale produttori di birra. Delimitando l’analisi alle principali normative e, in particolare, a quelle in tema di autorizzazioni e norme sanitarie, occorre determinare le fasi che dovranno essere realizzate per avviare l’attività.
Se da un punto di vista strategico risulta indispensabile redigere un accurato business plan (descrizione del progetto, analisi di mercato, pianificazione economica, scelta della forma giuridica per l’esercizio dell’impresa), da un punto di vista giuridico occorre confrontarsi con le normative collegate al procedimento autorizzativo di inizio dell’attività nonché con le disposizioni dettate in materia sanitaria.
È necessario richiedere la c.d. licenza di esercizio alla competente Agenzia delle dogane quale soggetto responsabile delle accise relative ai prodotti alcolici, nonché per la definizione dell’assetto del deposito fiscale e le modalità di accertamento, contabilizzazione e controllo della produzione.
Per quanto riguarda l’aspetto autorizzativo, è necessario rivolgersi al Comune competente per territorio, il quale, attraverso l’Azienda Sanitaria indicherà nel dettaglio i requisiti per garantire l’idoneità dei locali in cui l’attività dovrà essere svolta e, quindi, degli spazi dei macchinari e delle attrezzature.
Il Comune, infatti, è l’organo competente all’emanazione dell’autorizzazione sanitaria sulla base di un’istruttoria tecnica realizzata, quale presupposto del provvedimento conclusivo, dall’azienda sanitaria.
L’accertamento svolto nel corso dell’istruttoria avrà ad oggetto, come sopra indicato, la verifica dell’idoneità dei locali (per il deposito delle materie prime, per la produzione, preparazione e confezionamento, per il deposito dei prodotti finiti, ecc.).
Il responsabile del birrificio dovrà, inoltre, individuare nella propria attività ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti, dovendo quindi garantire che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure di sicurezza. Quanto sopra avvalendosi dei diversi principi su cui è basato il sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici c.d. HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) che trova riscontro nel D.Lgs n. 193/2007 e nel c.d. “pacchetto igiene” di cui ai Regolamenti (CE) nn. 852/2004, 853/2004, 854/2004 e 882/2004, e successive modificazioni.

Cattura

Articolo presente nella nostra Rivista “Il Birrafondaio” Anno 3 Numero 2

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