Interviste

Published on Giugno 30th, 2014 | by Il Birrafondaio

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Birròforum, Arcangelo Dandini: impariamo a godere di quel che mangiamo e beviamo senza superlativi

“Bisogna evitare tutta questa enfasi, approcciarsi con semplicità al cibo senza esagerare con i superlativi. Imparare a godere di quello che si mangia e si beve”._DSC5309

È questa la filosofia dello chef romano Arcangelo Dandini, impegnato sabato in una delle serate “Birretta da chef” organizzate da Birròforum, la manifestazione dedicata alle birre artigianali e allo street food in corso a Roma.

Lo chef, che ha recentemente aperto “Supplizio”, locale dedicato al cibo di strada, spiega: “La comunicazione del cibo mi sembra troppo enfatica, tendente sempre al superlativo. Credo che nel parlare di cibo, così come nel gustarlo bisognerebbe riappropriarsi di termini semplici. Raramente sento parlare di qualcosa di ‘buono’, è sempre tutto o eccezionale, spettacolare, fenomenale. Io preferirei sentire qualche ‘Me piace’ in più”.

Nella serata di ieri Arcangelo ha giocato con la sua cucina e le birre di Croce di malto e racconta come il boom delle birre artigianali abbia cambiato il suo rapporto con questa bevanda:

“Fino a qualche anno fa le possibilità erano limitate, almeno in Italia, dalla scarsa varietà dell’offerta, sia in cucina che negli abbinamenti. Oggi è un’altra storia: per me che non sono un appassionato, si trattava di un mondo quasi sconosciuto, ma io sono prima di tutto una persona curiosa ed oltre ad aver studiato le birre nel mio percorso per diventare sommelier, ho scoperto, un pezzettino alla volta, un mondo sempre più vasto”.

Il primo approccio con la birra artigianale per lo chef è stato rivelatore: “È stato a 17-18 anni. Fino ad allora ero abituato a bere birre che avevano tutte caratteristiche molto simili: chiare, moderatamente amare, dal gusto abbastanza standard. Quando ho provato una Chimay per la prima volta mi si è aperto un mondo: la dolcezza, l’impianto aromatico erano qualcosa di completamente diverso rispetto a quello a cui ero abituato e ha cambiato l’idea che avevo in testa. Sono sempre stato curioso e da qui ho cominciato a cercare gli abbinamenti giusti”.

Rispetto al food show di sabato a Birròforum, Arcangelo spiega: “Oggi c’è la possibilità di studiare e provare alla ricerca del connubio giusto e il senso di questa iniziativa è anche quello di lavorare per far conoscere questa possibilità. Credo che chi lavora nel settore della ristorazione debba sempre avere la propensione ad allargare i propri orizzonti, a lavorare sulla ricerca, sulla scoperta e riscoperta di sapori meno conosciuti. Questo credo dovrebbe essere l’obiettivo. Sarebbe bello che ogni ristorante proponesse almeno un piatto in abbinamento con la birra e non solo al vino”.

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