Published on Aprile 29th, 2015 | by Il Birrafondaio
0Usa, Bud Light nella bufera per lo slogan che “sdogana” lo stupro
Nella pubblicità la provocazione svolge un ruolo fondamentale, ma questa volta per i creativi responsabili della nuova campagna della birra Bud Light il risultato è andato ben oltre le previsioni, e non in senso positivo.
A finire nell’occhio del ciclone è lo slogan “La birra perfetta per eliminare il ‘no’ dal tuo vocabolario della notte”, legato alla campagna “Up for Whatever” (pronti a tutto), lanciata lo scorso anno dal marchio di proprietà del colosso Anheuser-Busch InBev.
Lo slogan, stampato su migliaia di bottiglie, ha provocato indignazione e proteste soprattutto, ma non solo, all’interno del pubblico femminile che ha inondato le pagine social del marchio americano di messaggi molto duri, criticando lo slogan perché in linea con la “rape culture” (la cosiddetta “cultura dello stupro”). Negli Stati Uniti il tema delle aggressioni sessuali, soprattutto tra i giovani e all’interno dei college, è al centro di un dibattito politico e culturale molto acceso che vede in prima linea proprio le associazioni che difendono i diritti delle donne.
Secondo la parlamentare democratica Nita Lowey, riporta il New York Times, lo slogan dimostra “una incredibile mancanza di comprensione dei pericoli associati con l’eccesivo consumo di alcol, come le aggressioni sessuali e la guida in stato di ebrezza. Abbiamo bisogno di imprese responsabili che ci aiutino ad intervenire contro questi rilevanti problemi sanitari e di sicurezza, non che li incoraggino”.
Budweiser ha subito annunciato che smetterà di produrre le etichette “incriminate”: “È chiaro che in messaggio ha mancato l’obiettivo e ne siamo dispiaciuti – ha detto il vicepresidente di Bud Light Alexander Lambrecht ai media statunitensi – Non vorremmo in nessun modo tollerare comportamenti irrispettosi o irresponsabili”.