Published on Aprile 14th, 2017 | by Il Birrafondaio
0Vinitaly, il gran finale del diario birrario di Mauro Pellegrini
Mercoledì: ultima giornata di Vinitaly per UDB e i vari partners dell’area birra di Sol&Agrifood.
Stanchi ma soddisfatti dei giorni precedenti, abbiamo chiuso i laboratori in bellezza con l’approfondimento sugli stili italiani: l’hanno fatta da padrone le IGA, forti di ben quattro prodotti di grande interesse. Genesi di Eremo, Polyfemus di Birra dell’Etna, Equilibrista del Borgo e la nuovissima Ribò di Birra Julia: dal Verdicchio dei castelli di Jesi al Nerello Mascalese, fino a Sangiovese e Ribolla gialla, tutto lo stivale è stato protagonista di questo ultimo grande percorso degustativo. Finale pirotecnico con la premiazione del contest organizzato da UDB per celebrare tutte le birre presentate in questi giorni di fiera, facendone scegliere alcune come migliori da una giuria composita fatta di degustatori, ristoratori, accompagnatori ed avventori meno che occasionali. Due le categorie: bassa e alta fermentazione. Tante le menzioni in entrambe (Opperbacco, Troll, Borgo, Julia, Cimbra, PBH e Mastino) e alla fine stilare la classifica, pur se in modo semiserio, è stato complicatissimo: atmosfera di attesa festaiola da parte dei birrifici presenti e assidua copertura di Beer&Sound, oltre che di una radio locale (RCS radio). Splendidi complici gli amici del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che hanno premiato i vincitori con cofanetti colmi di grandi prodotti di diverse stagionature e manuali di degustazione del Parmigiano. In più, per i primi classificati, una forma autografata e con dedica: peccato fosse di plastica, ma in birrificio siamo sicuri farà lo stesso una grande figura! Oltre a questo, due bicchieri della linea Birroteque della Bormioli, che ci hanno accompagnato in tutte le degustazioni, sono andati a tutti i birrifici menzionati. L’hanno spuntata la Genesi di Eremo nelle alte, con la Litha del Mastio seconda e la Bottediferro di Geco terza, mentre vincitrice delle basse è stata l’Ambrata di Birradamare, con la Ipils di IBeer seconda e la John Hops terza. Tante considerazioni organolettiche da poter fare: troppe da fare qui, basti solo sapere che l’entusiasmo nei confronti di queste birre è arrivato fino all’area Salumi e alle cucine dell’Agorà. Un successo eccezionale: divertimento, qualità e cultura, cosa volere di più? Colgo l’occasione per ringraziare di vero cuore tutti i birrifici, Assobirra e Confcommercio, tutti gli avventori e, permettetemi con un pensiero particolare, i degustatori UDB che di sono prodigati indefessamente in questi giorni. Alla salute!