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Published on Gennaio 24th, 2015 | by Il Birrafondaio

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Nasce a Perugia il primo corso di laurea dedicato alla birra. Tutti i dettagli in un’intervista al responsabile del CERB Prof. Paolo Fantozzi

Il mondo birrario italiano si prepara ad una grande novità: la nascita a Perugia del primo corso di laurea in Tecnologie Birrarie. L’ateneo umbro attiverà infatti, a partire dal prossimo anno accademico, un nuovo indirizzo nell’ambito del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agro-alimentari, completamente dedicato alle Tecnologie Birrarie.

Tutto nasce dalla creazione all’interno dell’università, 12 anni fa, del Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birraspiega il direttore del Centro e promotore del nuovo percorso universitario Paolo Fantozzi – dove un nucleo di esperti da oltre un decennio fa ricerca, progettazione, analisi e formazione. Il primo passo in ambito formativo si è sviluppato, storicamente su due livelli: l’approfondimento della tematica ‘birra’ all’interno di singoli corsi degli indirizzi di laurea già presenti e l’organizzazione, all’interno del CERB, di corsi di base per chi volesse cominciare a scoprire questo mondo. Poi, nel 2009, abbiamo attivato un Master universitario di primo livello qualificante e spendibile professionalmente e legalmente nel settore. Mancava però ancora un corso di laurea”.

Quello di Perugia sarà un caso unico nel nostro Paese: “In Italia non esiste una formazione universitaria per il settore birrario – prosegue Fantozzi – se non, e sono pochi casi, singole materie all’interno di corsi di laurea in ambito alimentare o agrario”. In un contesto come quello del nostro Paese, che ha registrato una vera esplosione del fenomeno birrario negli ultimi anni ma in cui mancano molto spesso figure di tecnici preparati, questo può voler dire costruire un curriculum universitario che apra davvero le porte del mondo del lavoro. “Siamo convinti – sottolinea ancora Fantozzi – che questo corso possa dare ai nostri studenti delle reali prospettive occupazionali, nelle grandi aziende come nelle piccole realtà artigianali. Oggi, in tanti stanno provando a fare della birra il proprio lavoro e la nostra Università ora sarà in grado di garantire un’offerta formativa completa che si articola su tre livelli, a partire dal corso base per arrivare al master di primo livello”.

Ma come è strutturato questo nuovo percorso universitario?

“Il primo anno – spiega il docente dell’ateneo umbro – è dedicato all’apprendimento delle nozioni di base, è comune a tutti gli indirizzi del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agro-alimentari e prevede esami di biologia, fisica, chimica, matematica e statistica. Nel secondo anno e nel terzo invece si entra nel mondo della birra, a partire dal campo (con corsi dedicati di agronomia, coltivazione e difesa delle colture) per arrivare al funzionamento delle attrezzature presenti nell’impianto produttivo e quindi a corsi specifici di microbiologia, analisi e tecnologia birraria, per finire con economia e marketing e gestione della qualità della birra. Ciò grazie anche alla collaborazione di tecnici professionisti di Assobirra (Associazione degli Industriali della Birra e del Malto)”.

Il progetto nasce infatti anche grazie a una stretta collaborazione con questa Associazione, che ormai da sei anni ha messo a disposizione delle attività formative dell’ateneo umbro esperti/docenti ed esperienza e che aprirà le porte dei grandi e piccoli birrifici italiani associati agli studenti per stage e tirocini.

Si tratta di un tirocinio pratico e applicativo – continua Fantozzi – che dura alcuni mesi e che gli studenti possono svolgere o all’interno del CERB o nelle aziende convenzionate con l’Università, scelte tra quelle, grandi e piccole, associate ad Assobirra”.

Questa nuova importante realtà formativa potrà forse permettere quel salto di qualità dal punto di vista tecnico che più voci auspicavano da tempo, non ultima quella di uno dei “padri” della birra artigianale italiana come Teo Musso sul primo numero della nostra rivista.

Finalmente per i giovani italiani appassionati di birra ci sarà la possibilità di scegliere un percorso formativo che li porterà a diventare dei tecnici birrai a pieno titolo senza dover “emigrare” verso Germania, Belgio, Inghilterra, Olanda e Danimarca, solo per citare alcune delle scuole più famose. Ma nessuno esclude che questi Paesi dal prossimo anno possano diventare una ottima scelta per un semestre in Erasmus.

intervistafantozzi

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